Cari e care amici e colleghi
Julian Assange, editore di Wikileaks, è accusato di avere violato la legge degli Usa contro lo spionaggio per avere reso pubblici documenti militari statunitensi sulle guerre in Afghanistan e Iraq e una raccolta di cablogrammi del Dipartimento di Stato americano, documenti di grande rilevanza che molti di noi, in tutto il mondo, hanno utilizzato e a loro volta pubblicato.
Questo caso stabilisce un precedente estremamente pericoloso per giornalisti, media e per la libertà di stampa. Non vogliamo assolutamente rimanere in silenzio.
Invitiamo ogni giornalista, e tutte le persone ed organizzazioni che operano nel campo del giornalismo, ad unirsi a noi firmando e diffondendo questo appello in difesa di Julian Assange. Leggete il testo e firmatelo.
Il testo contiene una citazione dell’inviato speciale delle Nazioni Unite contro la tortura, Nils Melzer, che, dopo avere indagato sul caso, ha scritto: “da ultimo mi sono reso conto che ero stato accecato dalla propaganda e che Assange è stato sistematicamente denigrato per distogliere l’attenzione dai crimini che ha denunciato. Una volta spogliato della sua umanità tramite l’isolamento, la diffamazione e la derisione, come avveniva con le streghe bruciate sui roghi, è stato facile privarlo dei suoi diritti fondamentali senza suscitare l’indignazione dell’opinione pubblica mondiale. In questo modo, grazie alla nostra stessa compiacenza, si sta determinando un precedente che in futuro potrà e sarà applicato anche dinanzi a rivelazioni pubblicate dal Guardian, dal New York Times e da ABC News.”